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COEN CRITICA IL PIANO DELLE ATTREZZATURE RELIGIOSE DEL COMUNE DI MILANO


  • Milano
  • Seduta pubblica del consiglio comunale
  • di Lunedí 18/06/2018

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18 Giugno 2018
Oggi durante la seduta di Consiglio Comunale ho ritenuto giusto ed opportuno approfondire la questione relativa al Piano delle Attrezzature Religiose #PAR, ossia quel piano che si occupa di garantire a tutti la possibilità di professare la propria religione in luoghi dignitosi.
E non mi si inizi a dire " ah no....É quella cosa a favore delle Moschee" oppure "meno male, così si può fare una Moschea". Due volti della stessa medaglia. Due modi per strumentalizzare un tema profondo come è la religiosità di ciascuno. Si tratta di un piano che si occupa dei luoghi di culto, di TUTTI i luoghi di culto ed è necessario essere precisi. Per questo ho posto domande precise.
​Beatrice Uguccioni
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RICHIESTA D’INCONTRO URGENTE AL SINDACO DI MILANO



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11 giugno 2018
CONVOCAZIONE URGENTE DEI PASTORI DI MILANO E DELLA CITTÀ METROPOLITANA

Cari pastori e conduttori di Milano e della Lombardia
vi preghiamo di leggere con molta attenzione quanto scritto nella lettera dato che a breve dovremo tenere un’assemblea urgentissima.

Infatti, se non saranno inoltrate almeno le richieste di segnalazione al vostro Comune, il vostro locale non avrà la possibilità di essere inserito nel PAR per ben cinque anni, sempre che abbia i requisiti!

E comunque, se il Comune non sa che esistete, potrà sempre dire che voi non siete mai stati in quel luogo ufficialmente.

Ma in questo modo, rischiate la chiusura del locale e la contemporanea denuncia personale del firmatario del contratto, per utilizzo difforme dalla destinazione d’uso, cosa che, purtroppo, in alcuni casi è avvenuto.

Questa è l’ultima occasione per cercare di costituire almeno una opportunità per cercare di regolarizzare e acquisire qualche diritto verso il vostro Comune.

Condividete quanto scritto con altri pastori che conoscete a Milano, e in tutta la Lombardia, perché è la Chiesa che ne va di mezzo - il Corpo di Cristo - non la singola comunità che potrebbe pensare “tanto a noi non ci trovano”, "faremo la lode più piano”, oppure "ho lo statuto come APS”.

A questo proposito, tra l’altro, avvisiamo che gli statuti come APS sono assolutamente illegittimi per l’attività delle chiese (in quanto non conformi alle indicazioni sia di legge che del Ministero dell’Interno e i funzionarti degli uffici della Città Metropolitana, da noi contattati recentemente per altre ragioni, ci hanno comunicato che stanno facendo una verifica tra l’attività dichiarata e quella effettivamente svolta.

E’ PERTANTO CONVOCATA UN’ASSEMBLEA REGIONALE URGENTE PER VENERDÌ 15 GIUGNO ALLE ORE 20,00 IN VIA FLEMING 8,
A CUI VI CHIEDIAMO DI PARTECIPARE INSIEME CON ANZIANI, DIACONI E INTERCESSORI DELLE VOSTRE CHIESE

parteciperà la Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano
dr.ssa Beatrice Uguccioni


Benedizioni
Presidenza COEN
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Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.

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MESSAGGIO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DA PARTE DELLA PRESIDENZA COEN - CONFERENZA EVANGELICA NAZIONALE


Di seguito il testo del messaggio inviato oggi, 21 maggio 2018, dalla Presidenza della Conferenza Evangelica Nazionale in merito a quanto è apparso al capitolo 13 - Immigrazione e Rimpatri del testo definitivo del Contratto di Governo presentato dai 5 Stelle e dalla Lega.

Signor Presidente,

è con viva preoccupazione che dalle fonti giornalistiche si hanno segnalazioni in merito al capitolo 13 - Immigrazione e Rimpatri - del contratto di governo inerente i rapporti con le "altre confessioni religiose".

Appare oltraggioso innanzitutto che tale materia sia trattata in un capitolo in cui si dibatte anche di problematiche terroristiche, quasi che l'alterità confessionale sia percepire come potenzialità di offesa all'integrità e alla sicurezza nazionale.

Si desidera segnalare che le affermazioni inerenti "altre confessioni religiose, che non abbiano sottoscritto le intese con lo Stato e che queste siano considerabili potenziali fonti di infiltrazioni terroristiche" ci preoccupano innanzitutto per la genericità e la discrezionalità con la quale si enunciano e che, in fieri, potrebbero creare danni alla realtà cristiana evangelica di cui siamo esponenti.

Già l'istituzione di un registro dei ministri di culto è pleonastico esistendone uno presso il Ministero dell'Interno.

L'ipotizzata chiusura immediata di "luoghi di culto, comunque denominati che risultino irregolari" per la sua genericità esporrebbe centinaia di chiese cristiane evangeliche - stante l'attuale difficoltà applicativa del PGT (piani di Governo del Territorio) di cui ogni Regione, autonomamente si è dotata, a livello locale - a rischi incalcolabili per l'agibilità dei diritti sanciti dall'art.19 della Costituzione, con la chiusura di centinaia di chiese.

La necessità di adottare "una specifica legge quadro sulle moschee e luoghi di culto, che preveda anche il coinvolgimento delle comunità locali" sembra non tenere conto che vi è da settant'anni la necessità di una legge sulla libertà religiosa per tutte le confessioni, che superi l'assetto pattizio sancito dalle norme dei culti ammessi (di memoria del ventennio e non ancora integralmente abolite), e che il coinvolgimento delle comunità locale non può avere in nessun modo lo scopo di impedire la collocazione sul loro territorio di aree per tutti i culti che ne facciano richiesta in forza anche di una recente sentenza della Corte Costituzionale.

Signor Presidente,

ci si appella alla Sua carica, istituzionalmente deputata alla custodia dei valori costituzionali e alla rappresentanza della nazione tutta, affinché non si avallino impostazioni lesive della già incompleta agibilità religiosa del Paese e che non si adottino istituti che non appartengono anche ai più recenti orientamenti della stessa legislazione europea oltre che ai fondamenti della libertà e dei diritti dell'uomo.

Ci si affida alla Sua sensibilità istituzionale ed ai valori che Lei incarna di democrazia e libertà per far sì che non si produca un vulnus collettivo nell'esercito della propria confessione.

Con ossequio

Pastore Riccardo Tocco
Presidente COEN
Ministro di Culto della Repubblica Italiana

​ULTIMI AGGIORNAMENTI SUL GRAVE INCIDENTE OCCORSO
​ AL PASTORE PALACIOS E LA SUA FAMIGLIA.

Pace a tutti voi. Il funerale del giovane fratello, Emanuele, si farà non appena la Magistratura disporrà l’autopsia e la restituzione del corpo ai familiari e si svolgerà a Cerro Maggiore. 
Il pastore Josè è ancora in coma farmacologico, e si attendono gli sviluppi dell’intervento. 
Per la moglie Patricia anch’essa in coma farmacologico, vi e ancora in atto un’alta pressione cerebrale monitorata costantemente. Anche per il fratello Oscar anch’esso operato e anche lui in coma farmacologio si attendono gli esiti dell’intervento. 
Tutti e tre sono ancora intubati e quindi non respirano autonomamente al momento. 
Le loro condizioni si mantengono gravi e dopo l’intervento dell’uomo e della sua sapienza, per certo possiamo ricorrere solo al Padre Nostro che sta nei cieli. Uniamoci al figlio maggiore superstite, Juan, perché possa sopportare questa immane tragedia che ha colpito la sua famiglia e che tutti possano riprendersi integralmente.
Chiediamo a Dio che senza impedimenti possano affrontare la grande prova della morte del loro amato figliolo. 
Molto può la preghiera del giusto! Dio vi benedica con la Sua immancabile abbondanza. 
P. Tocco
​30.01.2018
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Pace a tutti; la tragedia che ha colpito il pastore Palacios, aderente alla COEN da tanti anni, e sua moglie entrambi in coma e la perdita del loro figlio che domani avrebbe dovuto compiere 20 anni, a seguito di un grave incidente stradale a Genova pone a noi tutti, ancora una volta, il dilemma se essere uniti o ognuno divisi. In tante, troppe altre occasioni abbiamo visto infatti pastori, anziani, diaconi discepoli, e discepole raccolti intorno a una bara pieni di proposito di sostegno reciproco e di desiderio di unità; ma poi, moltissimi, dimentichi di quel grande richiamo divino a confrontarsi con la morte, e, attraverso di essa, con Lui, ognuno è tornato alle proprie faccende.
​ L’appello che pongo a voi tutti, cari fratelli e sorelle, è che la nostra preghiera sia presentata al Signore coralmente, insieme, con un unico scopo: aiutare questa famiglia a non disperare, preservare la chieda dallo scempio della trascuratezza, chiedere di suscitare un lavoro perseverante per il Suo Regno e ottenere l’eternità presso di Lui. Pace a tutti quindi; pace, mentre le lacrime scendono; pace mentre vediamo una giovane vita apparentemente spezzata. Pace per trovare il modo di fare tesoro di tanto inspiegabile dolore e di renderlo fruttuoso alla Sua Gloria. Che il nostro operare sia unito d’ora innanzi secondo la Sua volontà.
Benedizioni Pastore Riccardo
29.01.2018




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